Il triangolo e il quadrato misero su casa
Di Giovanni De Feo
C’era una volta un bel triangolo
Che se ne stava da solo in un angolo
Lui si sentiva un po’ triste e sconsolato
Perché sin da piccolo voleva essere un quadrato
Si sentiva un po’ troppo spigoloso
E gli mancava un lato per essere gioioso
Un giorno intravvide un bel quadrato
Che da lontano gli sembrava allegro e beato
Da vicino, però, è tutto diverso
Perché anche il quadrato si sentiva un po’ perso
Visto da ogni lato era sempre lo stesso
E questo lo rendeva triste e depresso
Il suo perimetro era sempre quattro volte il lato
La sua area faceva sempre il lato al quadrato
Il triangolo, invece, poteva assumere diverse forme
Equilatero, isoscele, scaleno e, quindi, multiforme
L’equilatero era un quadrato cui mancava un lato
E, quindi, il suo perimetro era tre volte il lato
L’isoscele aveva due lati uguali e uno diverso
E il suo perimetro era due volte il lato più il diverso
Infine, c’era quello tutto diverso: lo scaleno
Per il perimetro di sommare i lati non potevi fare a meno
Le figure capirono che ognuno è diverso
E non per questo ci si deve sentire perso
Il quadrato invitò il triangolo a saltargli in testa
E insieme fecero una gran bella festa!