Complice una comoda sdraio e la brezza marina sono riuscito a completare la lettura delle ultime pagine del libro (lo ammetto non sono un lettore casalingo). Complimenti a Giovanni De Feo per il bel libro. Di seguito una mia modesta recensione che autorizzo fin d’ora a pubblicare.
Ho conosciuto Giovanni De Feo per caso ad un corso LCA organizzato dall’ordine degli ingegneri di Avellino. Dopo i primi minuti di lezione sono rimasto letteralmente affascinato dagli argomenti trattati con una competenza e passione coinvolgente. Nel corso delle lezioni il buon Giovanni ci ha anche parlato del suo impegno che sta portando avanti per diffondere il metodo greenopoli e così ho pensato di invitarlo anche ad Avella dove abbiamo avuto il piacere di ben due visite organizzate dal Movimento Cittadinanza Attiva Abella. Da allora ho deciso di acquistare anche il suo libro. In primis per finanziare in parte l’immenso impegno profuso da questo essere soprannaturale: sì sono convinto che tu sia un extraterrestre mandato da qualcuno a salvare la terra. La tua onestà intellettuale e la convinzione che occorre cambiare ed invertire la rotta traspare da ogni riga del libro. E chi ha avuto la fortuna di conoscerti di persona lo può notare anche dalla luce dei tuoi occhi da cui traspare un sacro fuoco. In secondo luogo ero curioso di vedere cosa c’era scritto nel libro. Ebbene mi ritengo soddisfatto in entrambi i casi. Personalmente avrei invertito l’ordine degli argomenti: subito qualche favoletta e poi tra un capitolo e l’altro il richiamo al rigore scientifico. Ritengo che il libro andrebbe adottato in tutte le scuole, ritagliandone i contenuti e gli argomenti a seconda del grado e del tipo di scuola. Mi hai convinto: occorre investire sui più piccoli. Solo così potremmo avere una speranza. I ragazzi e noi grandi siamo ormai persi. In questi giorni spinto dall’esasperazione mi sono deciso a chiedere al comune il rilascio del passo carrabile per poter entrare liberamente nel mio portone. Mi hanno fatto le strisce gialle. Il giorno dopo puntualmente uno dei tanti imbecilli si posiziona con la sua auto sulle strisce. Lo chiamo e gli faccio notare la cosa: lui guarda a terra le strisce e mi guardo con un’aria inebetita e mi dice “ma a che servono queste strisce?”. Abbiamo tanto bisogno di educazione. Ringrazio il cielo per averci donato una persona speciale come te. Che il signore ti dia la forza per continuare con questa intensità ed entusiasmo.