“U.N.L.A: il perché di un impegno”

L’Unione Nazionale Lotta Analfabetismo APS, Centri di Cultura per l’Educazione Permanente (CCEP) Comprensoriale di Atripalda (AV), il 29 maggio 2024, presso la Biblioteca Comunale “Leopoldo Cassese” di Atripalda, che ospita l’“Archivio Capozzi”, ha organizzato un incontro dal titolo “U.N.L.A: il perché di un impegno”.
Il programma dell’incontro, moderato dal dott. Mario Barbarisi, direttore de “ilpontenews”, ha visto i saluti iniziali del Sindaco di Atripalda, Avv. Paolo Spagnuolo, e del Delegato alla Cultura, Geom. Raffaele Barbarisi.
Sono quindi seguiti gli interventi, a partire da quello dell’ing. Vincenzo Esposito, Dirigente CCEP Atripalda – membro del comitato nazionale UNLA, dal titolo “Perché l’UNLA: storia e mission”. L’intervento è stato molto apprezzato dal folto pubblico presente per la sua precisione e ricchezza di dettagli.
A seguire l’intervento dell’ing. Paolo Esposito, membro direttivo CCEP, che ha presentato in maniera appassionata e competente la “Storia ed evoluzione dei centri di cultura sul territorio”.
Successivamente ha preso la parola la rag. Clementina Picillo, membro CCEP, con un altrettanto appassionato e apprezzato intervento sulla “promozione culturale e rapporti con le istituzioni”.
A chiudere gli interventi programmati, il dott. Nicola Spano, membro del direttivo CCEP, con una presentazione multimediale ricca di dati, statistiche e spunti dal titolo “L’evoluzione dell’analfabetismo”.
L’incontro si è concluso con la presentazione del libro “I Moscati di Santa Lucia di Serino” di Ottaviano De Biase, membro del direttivo CCEP.
Ottaviano De Biase, conosciuto come “il marinaio di montagna”, nasce a Santa Lucia di Serino il 21 agosto del 1947, in una famiglia di contadini, come la maggior parte di quelle che popolavano la valle del Sabato nell’immediato dopoguerra, all’ombra del monte Terminio. Come molti giovani del posto, non ha la possibilità di proseguire gli studi. In cerca di lavoro, poco più che diciottenne tenta la fortuna in Germania, dalla quale farà ritorno nell’estate del 1966. Nel 1994, racconterà questa esperienza, la sua terra di provenienza e l’avventura oltralpe, nel suo primo romanzo autobiografico “Terra e cielo” edito da L’Autore Libri Firenze, che gli varrà un premio.
Nell’estate del 1966, il giovane De Biase entra nella Marina Militare, dove mette in mostra le sue straordinarie doti di ascolto dell’etere come radiotelegrafista. Passa ore e ore a cercare di captare segnali radio, come quando riuscì ad intercettare segnali provenienti dal Moskva, un incrociatore lanciamissili della classe Slava, realizzato in Unione Sovietica ed entrato in servizio nel 1983. Nel 1973, queste ed altre imprese gli valsero la chiamata nel SIOS, un’articolazione dei servizi segreti italiani.
Nel frattempo, si era sposato con Chiara, un’insegnante, che per la sua tesi di laurea gli aveva chiesto di accompagnarla negli Archivi di Stato. Da quel primo momento, Ottaviano non ne è più uscito, divenendo un autentico “rabdomante” di documenti e fascicoli introvabili anche per i più grandi studiosi accademici.
Verso il finire della carriera militare, sopraggiunta anzitempo per motivi di salute, nasce la sua passione per la poesia, che diventa una forma di comunicazione che sostituisce, in qualche modo, l’ascolto dei segnali radio. All’etere elettromagnetico sostituisce i segnali che capta dalla natura, dal cuore e dalle passioni delle persone, rivelando doti non comuni anche in questo campo.
Negli anni, il nostro “marinaio di montagna” è riuscito a dare alle stampe ben diciassette libri di storia, due romanzi, un testo teatrale e undici raccolte di poesia, all’insegna del suo motto “metti una pietra ogni giorno”.