Greenopoli è anche una tesi di laurea!

DIPARTIMENTO DI CHIMICA E BIOLOGIA “ADOLFO ZAMBELLI”

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE AMBIENTALI

Tesi di Laurea sperimentale

in

Procedure di valutazione ambientale e analisi multivariata

“Il contributo delle scienze ambientali al processo di costruzione di un percorso pedagogico sull’educazione ambientale nelle scuole: applicazione del “Metodo Greenopoli”

CANDIDATA

Valentina Iannone

Matr. 0522400057

PRIMO RELATORE

Prof. Giovanni De Feo

SECONDO RELATORE

Prof.ssa Francesca Romana D’Ambrosio 

Prof.ssa Claudia Angelini

CONTRORELATORE

Prof.ssa Antonella Amoruso

 

Anno Accademico 2015/2016

Tesi di Laurea di Valentina Iannone

Tesi di Laurea di Valentina Iannone

ABSTRACT

Questo elaborato è frutto di un’indagine conoscitiva svolta presso la scuola secondaria di primo grado Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Pagani (SA).

L’obiettivo del lavoro è stato valutare l’applicazione di una tecnica Innovativa di comunicazione ambientale (finalizzata a suscitare emozioni e basata su un metodo già esistente) in confronto ad una di tipo Tradizionale (finalizzata a fornire informazioni) attraverso le risposte a dei questionari.

La prima fase della tesi è stata incentrata sullo studio della letteratura di settore, in particolare sull’importanza dell’educazione e della comunicazione ambientale nel trasferire concetti inerenti l’ambiente oltre al rispetto dello stesso. Molti studi dimostrano che l’apprendimento è facilitato attraverso un trasferimento di informazioni più interattivo. In particolare si è posta luce sulla possibilità di poter migliorare, di poter continuare a costruire, un percorso pedagogico (nelle scuole in primis) attraverso l’applicazione di quello che è il metodo di comunicazione ambientale che ultimamente riceve sempre più riscontro nel territorio campano: il metodo Greenopoli (la rivoluzione “green”, ideata e scritta dal Prof. Giovanni De Feo).

La seconda fase è stata quella dell’attività vera e propria. Essa è iniziata con la compilazione dei questionari, che sono stati due, uno per gli alunni, l’altro per i docenti.

Il questionario degli alunni è stato strutturato dividendo le domande in due tipologie:

  • socio-informative (in cui venivano chieste delle mere informazioni riguardanti le abitudini e le preferenze degli alunni e poste per avere una sorta di controllo al fine di verificare se le risposte prima e dopo la comunicazione fossero casuali);
  • conoscitive (riguardanti la preparazione degli allievi e introdotte per valutare poi l’eventuale miglioramento di risposte corrette)

Gli alunni hanno compilato tale questionario due volte, prima e dopo la comunicazione: 371 questionari prima e 332 dopo la comunicazione ambientale.

La comunicazione ambientale prevedeva due procedure, ovvero la A che riguardava la comunicazione Tradizionale, a cui hanno partecipato il 50% delle classi (sezioni A, C, D, F) e la procedura B di comunicazione Innovativa a cui partecipava l’altro 50% delle classi (sezioni B, E, G, H).

Il questionario dei docenti (12 per il metodo Tradizionale e 9 per quello Innovativo), invece, era costituito da 5 domande incentrate tutte sulla partecipazione e l’attenzione dei ragazzi durante le due attività di comunicazione ambientale; compilato una sola volta durante le attività.

Una volta compilati i questionari ed effettuate le due attività, il prossimo passo è stato raccogliere i dati e trasformarli da cartacei in digitali.

La terza fase, quindi, è stata la raccolta, organizzazione ed elaborazione dei dati attraverso prima Excel e poi il software RStudio. I dati sono stati elaborati sulla base dei tre punti importanti

  1. Confronto delle due metà della popolazione prima della comunicazione
  2. Confronto delle due metà della popolazione dopo la comunicazione
  3. Confronto della popolazione prima e dopo la comunicazione.

Per quanto concerne il primo punto, i grafici ed i test statistici utilizzati hanno dimostrato quello che ci aspettavamo, cioè che la popolazione (ovvero i due gruppi di sezione che avrebbero partecipato poi alle differenti modalità comunicative) prima della comunicazione non era diversa. I gruppi, quindi, partivano da un livello non necessariamente uguale, ma rispondevano in modo non diverso ai quesiti. I test di Fisher, infatti, hanno mostrato una non significatività statistica su tutti i quesiti, dopo la correzione di Bonferroni.

Sul secondo punto ci aspettavamo che la popolazione avesse subìto qualche “cambiamento”, in particolare quella che aveva assistito alla comunicazione Innovativa. In effetti, i risultati inerenti il test di Fisher, hanno dimostrato per le domande socio-informative le due metà della popolazione non rispondevano in modo differente tra di loro dopo la comunicazione, tranne per le domande 2 e 4 (dove ci aspettavamo qualche variazione, dal momento che le attività comunicative impartivano concetti riguardanti l’ambiente e le scienze ambientali in sé: averne sentito parlare, dopo la comunicazione, sarebbe stato quasi scontato).

Le domande conoscitive, invece, risultavano essere tutte statisticamente significative, tranne la 5, la 9 e la 15, e ciò evidenziava una differenza di risposta tra i due gruppi di sezioni partecipanti al metodo Tradizionale ed Innovativo.

Con il test di Fisher non potevamo valutare se la differenza dipendesse dall’uno o dall’altro metodo, ma solo se la stessa fosse presente. Ecco per cui che è stato applicato il test delle proporzioni per le domande conoscitive, dimostrando una significatività statistica ed un improvement per tutte le domande, tranne la 15, dovuta dal metodo Innovativo.

Il terzo ed ultimo punto ha stimato il confronto tra prima e dopo la comunicazione per sezioni partecipanti al metodo Tradizionale e metodo Innovativo.

Il test di Fisher ha dimostrato che per le domande socio-informative, sia nel metodo Tradizionale che Innovativo, non si riscontrava alcuna significatività statistica eccetto che per la domanda 2 (“Hai mai sentito parlare di scienze ambientali?”), dove la significatività è probabilmente dovuta al fatto che, dopo la comunicazione, la percentuale di “si” cresce rispetto al prima.

Il test delle proporzioni, invece, effettuato per le domande conoscitive mostrava un miglioramento per il metodo Tradizionale solo relativo alle domande 6 e 16, mentre per il metodo Innovativo per tutti i quesiti eccetto il n 12, che aveva una percentuale già consistente di risposte corrette.

Dallo studio, quindi, emerge un’efficacia maggiore della comunicazione ambientale di tipo Innovativo rispetto a quella Tradizionale. Lo studente si sente più motivato nel seguire una lezione interattiva rispetto ad una standard, noiosa, e dopo la comunicazione mostra di aver appreso mediamente di più.

L’analisi dell’elaborato seguirà negli studi futuri: saranno effettuati test per ulteriori approfondimenti dei dati. In particolare sarà eseguita la regressione logistica per stimare la correlazione tra le variabili e la significatività delle stesse, in particolare del metodo Innovativo.

Tesi di laurea sul metodo Greenopoli

Tesi di laurea sul metodo Greenopoli

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