Com’è nato il GREEN RAP di Pinocchio e del Grillo Parlante?

Scritto da Giovanni De Feo dell’Università di Salerno, ideatore del metodo Greenopoli, musicato e interpretato da Valentina Iannone, songwriter e ambientologa, ispirato dalle creazioni dell’artista eco materica Luana Santalucia e dal progetto Pinocchio 2020, in collaborazione con Antonio Rancati, coordinatore nazionale CETRI-TIRES.

L’idea di scrivere un green rap ispirato alla favola di Pinocchio mi è stata proposta da Antonio Rancati, coordinatore nazionale CETRI-TIRES, centro studi europeo fondato sulle teorie della Terza Rivoluzione Industriale del prof. Jeremy Rifkin, dopo la partecipazione dell’artista ecomaterica Luana Santalucia, che collabora al progetto educativo Greenopoli, alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).

Per la SERR2016, Luana Santalucia riprodusse i principali protagonisti della fortunatissima fiaba di Collodi, alla sua maniera, cioè esclusivamente con materiali di riciclo, dando vita a una vera e propria fiaba eco-materica ispirata a Le Avventure di Pinocchio. Il progetto di Luana Santalucia giunse in finale per la categoria Cittadini e fu premiato a Napoli il 31 marzo dello scorso anno.

Il primo incontro tra il “mondo di Greenopoli” e quello del Cetri-Tires (www.cetri-tires.eu) è avvenuto sui social network nel 2015, in maniera del tutto naturale e spontanea, frequentando le stesse piazze virtuali che si occupano di educazione ambientale e di progetti educativi soprattutto nelle scuole.

Greenopoli è un sito internet (www.greenopoli.it), una pagina facebook, un’idea, un metodo didattico, un progetto educativo ambientale, un modo di vivere la sostenibilità raccontata a suon di rap in quello che è diventato il “green rapping”, un modo semplice ed efficace per trasmettere concetti importanti ai bambini, ai giovani e a chiunque si pone verso le tematiche ambientali con spirito positivo e proattivo. Per informazioni, email: info@greenopoli.it

La struttura dei rap di Greenopoli è molto semplice. Si comincia e si chiude sempre con il ritornello, composto da due strofe che si possono ripetere due volte. Tra un ritornello e il successivo ci sono due strofe. Di solito, il ritornello si ripete cinque-sei volte nel testo del rap.

Il ritornello, per ovvi motivi, è la prima cosa sulla quale comincio a lavorare quando devo scrivere il testo di un green rap. Deve essere efficace sia musicalmente sia per i contenuti ambientali che trasmette.

“Pinocchio, Pinocchio…”, mi chiedevo “quali sono le parole che fanno rima con Pinocchio?”.

“Barbocchio, batocchio, battilocchio, battocchio, bellocchio…”. “Occhio!”

“Occhio Pinocchio… e poi?”. “Malocchio, marmocchio, pastrocchio…”. “Sottocchio!”. “Sì!”.

“Occhio Pinocchio, ti tengo sottocchio”. Chi è che teneva sotto controllo il mitico burattino di legno? Elementare Watson: il Grillo parlante!

“Parlante” fa rima con “importante” e qual è la cosa più importante per chi fa green rapping: l’ambiente!

Ed ecco venire fuori il ritornello del green rap: “Occhio Pinocchio, ti tengo sott’occhio. L’ambiente è importante, disse il grillo parlante!

Il ritornello di un rap deve essere musicale per definizione, altrimenti che ritornello sarebbe?

Fatto il ritornello, restavano da fare le strofe con i contenuti e, gioco forza, i personaggi di Pinocchio.

Come dice un “quick rap” di Greenopoli: “Tempo, pazienza, passione e competenza, pensa e ripensa, crea la conoscenza!”

L’idea risolutrice è stata mettere insieme i principali protagonisti della fiaba di Pinocchio con i materiali dei sei Consorzi di filiera che fanno parte del “sistema Conai”, il Consorzio Nazionale Imballaggi.

La prima coppia di strofe è un omaggio al babbo (“babbino mio”) di Pinocchio e al materiale da cui prese la vita il burattino di Collodi: “Il povero Geppetto, voleva un figlioletto. Su un ciocco di #legno, ripose il suo ingegno”. L’uso degli hashtag nel testo è per sottolineare (letteralmente) le parole chiave e per essere in sintonia con il mondo dei giovani e dei social network. Ogni strofa è un tweet.

L’incipit con il legno e, quindi, con il Consorzio Rilegno era obbligatorio per motivi di coerenza con la fiaba.

La carta è il materiale al quale sono più affezionato. Per tanti motivi, razionali ed emotivi (e fa pure rima!). La mia tesi di laurea fu svolta in una cartiera che produce bobine di carta esclusivamente a partire dal macero, la Cartesar di Pellezzano, in provincia di Salerno, a un passo dal Campus di Fisciano, dove ho studiato e dove oggi lavoro al Dipartimento di Ingegneria Industriale, il DIIn. Con il Comieco, cioè il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ho un rapporto di stretta collaborazione e a loro, e al mondo della carta, ho già dedicato lo “Scarta scarta rap”, il green rap che aiuta a non commettere errori nella raccolta differenziata di carta e cartone.

Ed ecco le due strofe cartonarie: “Un abito di #carta, gli cucì come una sarta. Col riuso creativo, ogni oggetto torna vivo”. Il rimando all’arte ecomaterica di Luana Santalucia e ai suoi personaggi è del tutto evidente.

Dalla carta si passa all’alluminio, con il Consorzio Cial. Nei piani di comunicazione dei programmi di raccolta differenziata, personalmente preferisco usare il termine “lattine”, di più facile e immediata comprensione, rispetto a “metalli”. C’è un personaggio di Pinocchio che fa rima con “lattina”? Certamente! Ed è anche uno dei più belli: la fata turchina! Ed ecco allora nascere la prima delle due “coppie metalliche” di strofe: “La Fata Turchina, gli fece da mammina. Latta #lattina, il riciclo si avvicina”.

L’acciaio è l’altro materiale metallico fonte degli imballaggi da separare a casa e avviare successivamente al riciclo grazie alle attività gestite dal Consorzio Ricrea. Acciaio fa rima con “guaio” e chi sono i personaggi che nella fiaba ne combinano di cotte e di crude? Il gatto e la volpe! Ed ecco allora venire fuori la strofa dai muscoli d’acciaio: “Non tutte le colpe, son del Gatto e della Volpe. Riciclalo l’#acciaio, non fare un grosso guaio”.

Anche per colpa dei due birboni, Pinocchio finisce tra le grinfie di Mangiafuoco dopo aver rovinato uno dei suoi spettacoli di burattini. Mangiafuoco ha il fuoco nel suo nome (anche se la versione più diffusa è “Mangiafoco”), e il vetro ha il fuoco nella sua anima, come sa bene il Consorzio Coreve. Il riciclo del vetro è così facile e conveniente che lo praticavano già gli antichi Romani. Nel 1987, infatti, un’imbarcazione romana fu rinvenuta sul fondale marino vicino a Grado, la Julia Felix, che trasportava un carico di anfore e una botte contenente frammenti di vasi di vetro di recupero da riciclare e rifondere nelle vetrerie di Aquilea. E allora: “Occhio a Mangiafuoco, non si scherza con il fuoco. Il #vetro è senza fine, si ricicla e ti conviene”.

Oggigiorno va di moda parlare male della plastica e si tende a demonizzare tutti gli oggetti che sono fatti di materie plastiche. È l’uso che ne facciamo a fare la differenza: è una questione di educazione. Le microplastiche e l’inciviltà sono i problemi veri da affrontare con forza e determinazione. Al mondo della plastica e al Consorzio Corepla, quindi, è dedicata la strofa che segue: “Nel Paese dei Balocchi, quanti pacchi con i fiocchi. Riciclala la #plastica, un’idea superfantastica!

Valentina Iannone, songwriter e ambientologa, nella sua versione musicata e cantata ha dato grande risalto alle ultime due strofe del rap, perché in esse dice di aver colto l’essenza del green rap e del metodo Greenopoli: “Torni a essere #bambino, se sei bravo e genuino. Se un’idea ti balena, non tenerla in quarantena”, il cui video di presentazione è stato realizzato da Franco Di Perna di inGreen ingegneria.

Siamo lieti che il green rap dei personaggi di Pinocchio verrà promosso in tutte le scuole con il dipartimento di educational del CETRI-TIRES, grazie ai suoi docenti, delegati territoriali e componenti del comitato scientifico.

Vi aspettiamo tutti sulla nostra fanpage: https://www.facebook.com/GreenRapOcchioPinocchio/

Le Piccole Guardie Ambientali di GREENOPOLI

Lancio nazionale del brano musicale

“Il GREEN RAP di Pinocchio e del Grillo Parlante”

Villaggio per la Terra – Festival Educazione alla Sostenibilità – Earth Day 2018

Parco di Villa Borghese – Roma

Area Galoppatoio nella Tenda Meeting

Lunedì 23 aprile – Ore 12,00

http://www.villaggioperlaterra.it/trasformiamo-il-deserto-in-foresta-per-scuole-secondarie-di-1-grado

 

Media partner per la divulgazione dell’evento sui canali web e in social network: AMBIENTE News, Rinnovabili.it e TeleAmbiente.it

https://www.facebook.com/events/2063138237236405/

 

Prof. Giovanni De Feo

21 aprile 2018

Antonio Rancati e Giovanni De Feo – Villaggio per la Terra 2017

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