Qual è la prima cosa che ci viene in mente quando pensiamo alla parola “sostenibilità”? A me è sempre venuta in mente la propensione di un oggetto a essere sostenuto (e, quindi, sostenibile) per un certo tempo. Quando trasportiamo qualcosa, inizialmente quel peso ci sembra lieve. Col tempo però, quello stesso oggetto diventa sempre più pesante e la nostra capacità di portarlo diminuisce, fino ad arrivare al punto di doverlo mollare. Il peso da trasportare deve essere compatibile con le nostre forze e con il tempo necessario per portarlo a destinazione.
Di solito uso quest’esempio per introdurre i più piccoli al concetto di sostenibilità. Per estensione, infatti, la sostenibilità può essere vista come la possibilità per l’ambiente di sopportare gli effetti delle pressioni esercitate dalle attività antropiche.
Come si comporta l’uomo nei riguardi delle risorse ambientali? Le preleva, le usa per produrre beni che gli servono per appagare i propri bisogni e in cambio rilascia nell’ambiente tutto ciò che gli avanza, e cioè quelli che siamo stati erroneamente abituati a chiamare “rifiuti”.
Continua… 😉
Il TESTO è un estratto de IL METODO GREENOPOLI.
Ecco un video – ormai “storico” – di Greenopoli in cui si parla di sostenibilità:
[Sintesi dell’Intervento al Convegno “Lo Sviluppo Sostenibile nel Villaggio Globale”, Martedì 15 maggio 2007, Aula dei Consigli, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Salerno]